ATTENZIONE:
IL BLOG EXIT POL CESK CONSIGLIA SEMPRE LA CONSULENZA DI PROFESSIONISTI COMPETENTI NELLA CURA DEI DISTURBI MENTALI E DEL COMPORTAMENTO.

Pol Cesk

martedì 23 dicembre 2014

Cene Aziendali, Cenoni, Feste con amici

Questo è il periodo delle cene aziendali tra colleghi, ma se non dovete partecipare a questa usanza e non siete vittime della fobia sociale, sarete sicuramente invitati a pranzi e cene piene di pietanze da vostri amici e familiari.

Personalmente ricordo con grandissima paura e apprensione le cene aziendali, visto che l'ambiente formale ha sempre contribuito ad accrescere in me le mie fobie riguardo al mangiare in pubblico.
Se poi aggiungiamo che ci sono gli spostamenti in macchina di colleghi, il livello di stress portato dalla fobia sociale creava situazioni a dir poco imbarazzanti.

In questo periodo, visto che l'età non è più quella delle compagnie di amici, mi risulta più difficile mettere in pratica gli insegnamenti della psicologa cognitivo comportamentale. Purtroppo certe scelte evitanti del passato e altre paranoie mie, hanno contribuito a ricevere meno inviti.


Per questo, facendo tesoro dei suoi insegnamenti, ho iniziato a prendere l'iniziativa e a organizzare cene e aperitivi con i vecchi amici della mia compagnia.



La Seduta di Natale!



Il ruolo di protagonista che lotta contro la fobia sociale evitante da un coraggio tutto nuovo fatto di sperimentazioni continue. Mi spiego meglio: se io decido chi incontrare in occasione delle feste, decido anche dove incontrarlo, in che orari, secondo quali modalità.

In questo modo oltre a NON EVITARE, si gioca anche su tutte quelle VARIABILI che di solito ci FANNO PAURA.

Non posso sapere fino a che punto la fobia sociale abbia impedito la vostra vita in mezzo agli altri, ma se siete arrivati ad un certo punto di non sopportazione, vi consiglio di provare ogni tanto a trasformarvi in "organizzatori di eventi".

E Buone Feste a Tutti!

Pol

mercoledì 10 dicembre 2014

E se fosse stato l'antidepressivo?

Buongiorno a tutti,
come credo ricordiate, ho pubblicato sotto la sezione degli "Argomenti" la pagina introduttiva alla mia personale esperienza in Albori del disturbo bipolare.

Il motivo per cui faccio tutto questo è sostanzialmente quello di fare squadra tra chi soffre e ha sofferto e possibilmente avere delle risposte ai molti dubbi che ancora non mi fanno essere particolarmente sereno.

Ricordo che dopo il primo ricovero ho avuto modo di conoscere molti infermieri e dottori, tra i tanti mi è stata affidata una dottoressa che ancora oggi è il mio referente in ambito ospedaliero.

Quando si conosce un nuovo paziente è buona regola cercare di raccogliere la maggior parte delle informazioni circa la sua storia.

Da bravo bambino, quale sono quando dormo, ho vuotato il sacco e raccontato che ero andato in ospedale per curare la fobia sociale e mi è stato ordinato un antidepressivo.

A  questo mio racconto la dottoressa è rimasta molto perplessa e poi in tutta franchezza mi ha confidato che ci sono molte possibilità che in alcuni soggetti, l'uso di un antidepressivo possa scatenare il disturbo bipolare.

Cosa? Scusa?

E non è il caso di fare attenzione?

Ho fatto tabula rasa della mia vita sociale in quel periodo di degenza, ho sofferto come un cane e mi dite che "potrebbe" scatenare? Non capisco se ci siano gli estremi per una denuncia, se qualcuno sa' me lo dica.

Ormai la frittata è bella che fatta!

Frittatona da guinness!
 
Rimboccandomi le maniche mi sono rivolto ad una psicologa cognitivo-comportamentale che in parte ha permesso di rimettere la mia vita nel verso giusto ed ora trovate tutta la mia esperienza sotto Fobia sociale.

Spero vivamente che qualche dottore possa leggere questo mio blog e ragionare soprattutto prima di dare pastiglie ai propri pazienti.

Vi saluto, un abbraccio...

P.S.: Nel "bugiardino" (già il nome è un programma) di un medicinale che mi è stato prescritto riporto due righe molto interessanti:

"Le malattie che interessano il cervello, come il disturbo bipolare di tipo I, possono essere dovute a uno squilibrio di determinate sostanze chimiche presenti nel cervello, come dopamina e serotonina, che può causare alcuni dei sintomi di cui lei soffre. (Attenzione che arriva il bello...) Il preciso meccanismo di funzionamento di ... è SCONOSCIUTO, tuttavia si ritiene che regoli l'equilibrio di queste sostanze chimiche."

Non ho più parole... 


Pol

lunedì 1 dicembre 2014

Il valore dell'unicità

Settimana scorsa sono andato a vedere un film documentario su un noto cantante pop che nel corso della sua vita ha fatto molto discutere di se.

Non vi dirò il nome di questo cantante perchè vorrei soffermare la vostra attenzione sul valore dell'unicità che trasmette.

Si può facilmente essere banali parlando di essere "rivoluzionari" nel modo di pensare. In realtà penso che per le persone veramente speciali l'essere differenti dalla massa venga in modo naturale.

Essere rivoluzionari nella mente significa cercare di pensare con la propria testa e cercare di fare, nei limiti del rispetto degli altri, tutto quello che porta piacere alla nostra vita.

Balliamo comodi?


Per come questa società è strutturata, che non condivido per la maggioranza, i comportamenti delle persone devono rimanere secondo regole sociali ed economiche ben precise.

Molte persone sono talmente convinte di pensare con la propria testa che non si rendono conto che le azioni che compiono sono frutto di voleri altrui per omologazione sociale.

Per fare un esempio, sei felice se ti compri la macchina che va di moda perchè pensi che questo sia il tuo desiderio e poi ti rendi conto di non riuscirla a mantenere.

Il desiderio di competere con gli altri e cercare di entrare nei salotti buoni, porta a desiderare cose che in realtà sono distanti dal nostro modo di vivere.

La società degli oggetti inutili e che ti portano ad essere triste invece di felice.

Sfidare le regole, come quel noto cantante, in realtà significa portare il proprio contributo alla crescita della società, sfidare le convenzioni sociali nei rapporti interpersonali, non avere paura della diversità ma conoscerla.
Non avere pregiudizi verso i cosiddetti "malati di mente".

Ci vuole un sacco di coraggio! Cerchiamo di essere unici per imparare dalle differenze tra noi e i nostri amici e conoscenti.

Ah dimenticavo a lavoro non mandate a fanculo il vostro capo... mi raccomando, ma se avete delle potenzialità da comunicare e differenze da attuare nel processo  aziendale, cercate in modo educato di farlo presente, magari si ottengono solo pacche sulle spalle, ma comunicherete con rispetto la vostra unicità.

Detto a slogan, unici per essere insieme.

Pol

P.S: Cantante inglese nato nell'immediato dopo guerra.

lunedì 24 novembre 2014

Il tuo problema è la sensibilità


Durante tutto il mio percorso di cura dalla fobia sociale, mi sono sentito dire più volte che sono una persona che pensa troppo, che la mia sensibilità mi rende molte volte imprigionato nel dubbio del fare la scelta giusta.

Pensando troppo a l'impressione che gli altri hanno noi stessi finiamo per rinchiuderci sempre di più con il rischio di entrare in una spirale di apatia e di depressione...quindi attenzione!

Il tema di essere sempre giudicati dagli altri mi ha sempre fatto molto pensare e anche star male.
Non si possono compiere delle scelte precise se il nostro cervello pensa sempre per il 50% alla paura di essere giudicati. Il dubbio è che con l'andare del tempo le scelte saranno sempre meno significative, coraggiose e sempre più rare.

Dire che adesso ho messo da parte la mia incertezza e la mia "eccessiva sensibilità" come dice la mia dottoressa; è una BUGIA COLOSSALE.
Ho sempre bisogno che qualcuno mi dia delle conferme per quello che faccio.

Ho la netta sensazione che la sensibilità di cui tanto si parla come un dono raro, sia in questa società un bel difetto.
Molte volte ho invidiato le persone più semplici di me, per il fatto che non rendendosi conto del disagio del mondo vivono in modo più sereno.

Cosa c'è di meglio di una vita serena anche se derivata da superficialità?

Risposta: Una vita fatta di ansie, di sofferenze che non abbiamo scelto ma che, grazie alla sensibilità, fanno apprezzare alla grande i molti momenti di gioia della nostra vita.

Quando non mi sento molto bene cerco di concentrarmi sulle cose positive che mi sono successe nella vita, sui momenti di orgoglio personale, sulle giornate veramente positive e su quello che ho. Grazie a questo esercizio, secondo me, si abitua la mente a non lamentarsi per le mancanze, ma a desiderare positivamente di ricercare quei momenti felici nel futuro.

La ricerca di questo atteggiamento mentale ha fatto e sta facendo la fortuna di molti motivatori anche aziendali. Molte persone spendono un sacco di soldi per farsi dire che ce la faranno, quando magari non hanno gli strumenti per poterlo fare.

La sensibilità ci aiuta a capire quanto una persona che conosciamo può essere vicina o lontana al nostro modo di vivere la vita e quindi va coltivata per poter difendersi dagli stronzi ma soprattutto aprirsi con coloro che possono capirci e completarci.

A volte mi capita di vergognarmi per i comportamenti di altri come anche penso che altri si vergognino per i miei comportamenti.

In quel momento vediamo la distanza data dalla nostra esperienza e sensibilità nei confronti degli altri.

Come mi è capitato di dire sabato a un amico che sta passando un bruttissimo periodo, l'umanità intera è divisa in squadre, come se fosse un campionato di calcio, più ti circondi delle persone che hanno sensibilità simile alla tua e meglio vivi, sia essa profonda o superficiale.

A mio parere la riflessività ed essere profondi è un valore, non un fardello!

E con questo vi auguro la buona notte...

Pol

lunedì 17 novembre 2014

Cosa sono i milioni quando in cambio ti danno...la salute mentale


Il titolo di questo post deriva dalla canzone degli Elio e le storie tese "La follia della donna" cambiando una delle frasi più comiche all'interno del testo.

A parte gli scherzi, la sensazione di riuscire a partecipare di nuovo a momenti di vita sociale senza la paura degli altri è una conquista che non è assolutamente quantificabile in denaro...per tutto il resto c'è Mastercard, come diceva lo spot.

Ieri sera con un amico si parlava della qualità della vita. Adesso si dà tanta importanza agli anni di vita delle persone, l'età media è arrivata a X anni, viviamo di più e meglio...mah.

Ho conosciuto anziani che hanno vissuto molti anni finali della propria vita in condizioni veramente brutte.

Io mi soffermerei piuttosto a quantificare la qualità della vita in giornate. Per esempio ieri sono stato molto felice perché ho ricevuto un complimento inaspettato per quello che faccio da una mia cara amica.

Questo mi ha dato il coraggio di continuare per la mia strada e cercare di raggiungere chi è nel momento giusto per riuscire ad ascoltare i consigli e le informazioni che mi sento di dare.

"Che se ne parli...bene o male...l'importante è che se ne parli"

La cosa peggiore da fare con la fobia sociale è non cercare di contrastarla e sviscerarla in tutti i suoi ingorghi mentali.

Quando non hai più questo macigno nel cervello, la sensazione è come quella di rinascere dalle proprie ceneri come l'araba fenice.

L'araba fenice


Vediamo il nostro momento di estrema difficoltà come una fase da capire, rivolgiamoci pure a psicologi ma cerchiamo di essere molto chiari nell'esporre il problema, cerchiamo di avere almeno un vero amico che ci possa far capire il punto di vista di una persona esterna a noi.

Il valore della sofferenza permette, una volta superata, di possedere una marcia in più per capire gli altri e il mondo che ci circonda.

Buona continuazione a tutti

Saluti

Pol

lunedì 10 novembre 2014

Habitat familiare nella fobia sociale

Questo tema, a mio parere è uno dei cardini dello sviluppo della fobia sociale.

Tempo fa' ricordo di aver visto un documentario che trattava il tema della crescita degli individui dal concepimento all'età adulta. L'ho trovato totalmente rivelatore ed è grazie a questo che mi spiego molte contraddizioni presenti nel mio modo di affrontare il mondo esterno.

Non voglio annoiarvi spiegandovi i dettagli del mio sviluppo e i vari passi che secondo me hanno portato a tutte le difficoltà con le quali mi sono letteralmente scontrato nella mia vita, ma il punto è tutto nell'ambiente in cui si cresce e che poi si rivela quando si affronta il mondo dall'adolescenza a tutta la vita adulta.

Un adulto che non ha risolto i suoi problemi di sviluppo non riuscirà mai a essere felice e questo si vede in tutte le scelte che compie durante la sua esistenza.

Per farla breve, paragono situazione nella mia famiglia, in certi momenti difficili, ad una specie di habitat in cattività per animali.

Cane in gabbia

 
Sono stato spettatore di liti familiari fino alle mani, comportamenti difficilmente comprensibili degli adulti per un bambino. Una costante violenza psicologica.

Tutto questo insieme di ferite nell'animo, segnano il cervello con dei solchi grandi come canyon e quando si cresce ci si rende conto che le altre persone sono cresciute in realtà differenti, magari migliori ma non per forza e quindi è facile capire che tutti gli individui adulti sono il risultato dei bambini che sono stati indirizzati o costretti ad essere.

Spero di essere stato chiaro perché il concetto mi tocca molto e non è facile da scrivere per me.
Tutto questo porta al fatto di avere problemi con altri che possono solo immaginare cosa c'è dietro a momenti di fobia o grande difficoltà che affrontiamo.

Se siete genitori, vivetevi i vostri figli nel modo più sereno possibile finchè sono piccoli, perché senza magari rendervene conto avrete costruito un adulto molto forte e in grado di affrontare molte situazioni con la giusta sensibilità.

E per oggi mi fermo qui...

Pol

lunedì 3 novembre 2014

A volte ritornano...Ristorante Giapponese

Premessa: L'ultima volta che ricordo di essere andato al ristorante giapponese con 3 amici, mi sono sentito male di brutto (quasi vomito e lacrime per gli sforzi), non ho retto e da quel giorno i miei amici hanno preso coscienza definitivamente della mia fobia sociale.

Il weekend scorso sono andato con estrema leggerezza (senza fobia anticipatoria) a mangiare giapponese con la mia ragazza.
Il posto è molto carino, con posti a sedere tipici della loro tradizione, avevo fame, mi piace molto il cibo giapponese. All'inizio mi sentivo a mio agio, siamo arrivati presto e non c'era molta gente.
Dopo una mezzoretta la saletta in cui eravamo si è riempita tutta, inoltre credo di avere qualche problema con gli ambienti carini e formali.

Ristorante Giapponese



Per farla breve, avevo il mio piatto davanti, direi squisito, ma dopo aver osservato i commensali e il loro modo apparentemente costruito di comportarsi tra loro, ho avuto paura di star male ricordo i pensieri che la mia mente pazzerella ha formulato in due secondi "Non ce la farò più a finire il mio primo piatto, figuriamoci il sushi! Questo posto è troppo formale, adesso mi sento male, che persone poco naturali in questo locale".

Devo ringraziare il senso dell'umorismo della mia ragazza, spettacolare, riesce a ricacciare dentro la mia fobia in pochissimo tempo, minimizzando i pensieri sbagliati.

Dopo solo un paio di colpi di tosse, sono ritornato in me e a pensare a quanto bello è stata la cena con lei per la sua disponibilità e facilità nel capirmi.

Insomma ho un problema con i posti eleganti e con il silenzio che questi locali comportano, inoltre si aggiunge la difficoltà nel gestire le bacchette e i cibi non della nostra tradizione. Quasi un problema di ceto sociale in certi casi, come se pensassi che non riesco per la mia testa a stare tranquillo in ambienti un po' più eleganti.

Riflessione derivante dal passato

Secondo la mia esperienza, il mio problema con il mangiare davanti agli altri deriva dal momento della cena in famiglia durante la mia pre-adolescenza.
Di solito non si vedeva l'ora di finire al più presto di mangiare, c'era molto rumore fastidioso di fondo e bisognava finire tutto quello che c'era nel piatto per il solito discorso dei bambini dell'Africa.
Tutti gli stress della giornata dei miei genitori si sfogavano ad ora di cena!

Ci credo che non riesco a sopportare gli ambienti formali, eleganti, con gente posata e dove si parla a bassa voce per non disturbare gli altri commensali!

Conclusioni ed esempio di scala USM


Se anche voi avete su per giù questa tipologia di problemi ecco qui riportata la mia personale scala USM per quanto riguarda il problema con i Ristoranti, direi che siamo nello specifico in zona 80-90 solo per l'ambiente, ovviamente non per la compagnia:


RISTORANTI
100 < 10 persone, tavolo rettangolare, colleghi, ambiente formale ed elegante, tempo indefinito di permanenza, portate singole, attenzione su di me, silenzio
90 < 10 persone, tavolo rettangolare stretto, ambiente formale, colleghi per pausa pranzo, quotidianità
80 < 10 persone, tav. rettangolare, amici o conoscenti, portate singole, tempo indefinito, posto laterale tavola
70 < 10 persone, tipologia fast food, posto stretto e rettangolare, seduto in mezzo
60 <30 persone, vassoi per tutti, tavolo rettangolare, posto laterale, formale, meno attenzione a me
50 > 60 persone, tavolo rotondo, colleghi, formale, dress code, poca attenzione a me
40 > 60 persone, tavolo rettangolare, posto laterale, informale, portate singole piccole, poca attenzione a me
30 > 60 persone, tavoli rotondi, informale (matrimoni, lauree, ecc), portate piccole, poco silenzio
20 > 60 persone,buffet, formale, dress code, colleghi
10 > 60 persone, buffet in piedi, informale, spazio di movimento, parecchio rumore
0 raggiungo colleghi o amici dopo cena, mezzo evitamento


Saluti a tutti il post era un po' lunghetto oggi... sorry

Pol

domenica 26 ottobre 2014

Origine della fobia sociale

Una dei primi commenti che ho ricevuto quando mi sono iscritto ai vari social che parlano del tema fobia sociale è stato quello di un'organizzazione che la combatte non dal punto di vista di malattia reale, ma dal punto di vista di malattia indotta dal cervello che si ribella ad un omologazione degli usi della società che non approva.

Nonostante sia una posizione alquanto radicale, sicuramente quello che comunica è estremamente vero.

Vi capita mai di guardare le pubblicità della televisione con occhio critico e vedere il messaggio che sotto viene propinato?

I prodotti per l'igiene e la cura della persona sono i migliori:

"Non devo chiedere mai"
"Io comando e voi mi seguite"
"Io valgo"

Quelli delle auto sportive sono anche molto affascinanti per il loro concetto:

"Per sentirti finalmente libero"
"Selvaggio come la natura" (andando a lavorare in ufficio?Mah!)

Beh, se ve ne vengono in mente altri ditemeli.

Il concetto è che dietro a questo si vuole instillare nella mente della persona un'immagine di forza, di raggiungere i propri risultati a tutti i costi, di cercare di superare il prossimo per raggiungere la libertà.

In molti individui questo messaggio, come molti altri che ogni giorno ci arrivano senza che ce ne accorgiamo, fa' sorgere un'ansia che non ha nulla a che vedere con l'ansia naturale, si tratta di fobia per il fatto che la nostra testa non necessariamente deve omologarsi a quella di un altro e a maggior ragione compiere delle scelte perché la massa dice di fare così.

In questo modo si rischia di vivere la vita cercando di raggiungere uno scopo che poi non è nemmeno quello che dentro di noi pensavamo di voler raggiungere.

Si potrebbe scrivere e discutere molto di questo argomento, io mi sento di fermarmi qui in questo momento anche perché manco di contraddittorio, vorrei solo cercare di dirvi che noi siamo belli per la nostra testa, la nostra unicità che questa ci consente, quindi pensate in che modo potete prendere il mondo che vi circonda sfruttando quello che realmente volete e la vostra unicità.

Le differenze tra gli individui sono fondamentali per il processo di crescita di una specie.

Saluti

Pol

mercoledì 22 ottobre 2014

Cos'è la resilienza?


Devo ringraziare una mia amica ancora una volta perchè mi ha messo a conoscenza di questo termine specifico che non conoscevo.

Riporto la fonte di Wiki che è sicuramente meglio di quello che scriverei io

Significato di Resilienza

La mia amica ha colto il nel segno visto che ne ha un esempio tutti i giorni davanti e lei sà a chi mi riferisco.

Penso anch'io di essere un perfetto esempio di cosa porta la resilienza infatti l'ambiente in cui si cresce può essere ottimale per lo sviluppo come può essere estremamente ostile. Ovviamente io rientro nel secondo caso, non mi faccio mancare niente!
L'individuo che si trova in queste situazioni ha due strade: soccombere alla pessima situazione in cui si trova o detto con parole mie tirare fuori gli attributi, ovvero applicare naturalmente la resilienza per un istinto di sopravvivenza penso.

Il processo nel mio caso è tutt'ora in corso, non conosco se lo è anche nel caso di alcuni miei amici usciti da situazioni familiari disastrose.

Mi sento di consigliare a tutti quelli che soffrono perchè vivono una situazione devastante di cercare razionalmente di affrontare i problemi in ordine di gravità per la propria vita, partendo da quelli più grossi e più disabilitanti anche se risulterà come scalare l'Everest senza nessuna lezione di alpinismo!

Ah, dimenticavo, la droga...in particolare quella bianchina che sembra farina 00 mi dicono che serve solo ai deboli che non riescono ad affrontare i problemi a mente lucida per mancanza dei sopracitati attributi.

In bocca al lupo...

 Changes - David Bowie



Pol

giovedì 16 ottobre 2014

Rimedi naturali?


Forse...personalmente ho avuto esperienza con i fiori di Bach che nello stato acuto in cui mi sono trovato hanno avuto il risultato simile all'acqua fresca.

Penso che soprattutto valga il cosiddetto effetto placebo, soprattutto visto che questo tipo di "malattia" è totalmente generata dal cervello e si riflette nel corpo con sintomi vari che si possono provare anche in stati di paura reale.

I rimedi omeopatici, secondo me, possono aiutare soggetti che soffrono di una moderata ansia, che comunque è naturale, in occasione di momenti importanti della vita. Ad esempio se devo fare un discorso importante davanti a colleghi e clienti, se devo discutere la tesi di laurea, ecc.

Per quel che riguarda la cronicità della fobia secondo la mia esperienza non possono bastare questi rimedi, a quel punto tanto vale farsi prescrivere dal proprio medico curante delle gocce calmanti (mi viene in mente En) che ti mettono un bel mattone da 200 kg sulla testa e poi hai quell'espressione tipica da bovino per tutto il tempo.

Consideriamo anche il fatto che i prodotti omeopatici non sono per niente a buon mercato; li troviamo in erboristeria e se ben ricordo almeno 15 euro per un flaconcino da 5-10 gr, oltre al danno la beffa mi verrebbe da dire. Poi l'erborista non soffre di sicuro di ansia e panico!

Piuttosto spenderei volentieri gli stessi soldi per un corso di yoga presso una delle tante associazioni che sono presenti nella città in cui vivete.

Il punto sul quale mi sento di insistere è cercare di fare tesoro dei propri momenti difficili e a mente fredda analizzarli in modo più razionale possibile, vi potrebbero essere utili anche le differenze nel vostro comportamento in quelle situazioni e quindi comprendere in cosa la mente si era focalizzata in modo errato una volta rispetto all'altra.

La lucidità della mente in certi momenti, sopratutto lavorativi, è fondamentale e non vorrei che con prodotti calmanti e lenitivi poi il risultato ci faccia sentire ancora peggio (sconfitta).

Comunque stiamo tranquilli (si fa per dire) i nostri problemi sono frutto di questa società e noi che siamo forse più sensibili per il nostro carattere, più riflessivi e forse abbiamo avuto più problemi familiari (sempre frutto della società), dobbiamo in qualche modo cercare di fare tesoro dei nostri momenti di sofferenza per poter poi apprezzare in modo molto più pieno e gratificante degli altri tutti i momenti che la vita ci regalerà.

Dopo questo "pippone del volemose bene"...Saluto


Pol

giovedì 9 ottobre 2014

Una serata con amici

Ieri sera sono venuti a trovarmi una coppia di amici, era da molto tempo che non li vedevo solo per parlare del più e del meno.

E' stata una serata parecchio impegnativa per me e i miei ricordi di disagio procurati dalla fobia sociale.

Abbiamo parlato di attacchi di panico in confronto alla fobia sociale.

Personalmente non soffro di attacchi di panico nel vero senso del termine e non ho neanche indagato molto sui sintomi.
Riporto la definizione da Wikipedia: Attacco di panico

In generale penso che sia un grande calderone nel quale rientra anche la fobia sociale e comunque riguarda sempre situazioni in cui il cervello va letteralmente in tilt e quindi il corpo di conseguenza si blocca a vari livelli.
Vi lascio pure la lettura di Wiki per quanto riguarda i sintomi.

Ad ogni modo, risulta sempre un disturbo limitante e bloccante della nostra mente per ogni attività nella quale siamo coinvolti, quindi potenzialmente potrebbe distruggere tutto quello che abbiamo costruito nella nostra vita.

Nel mio caso, la fobia sociale ha fatto negli anni sempre più danni facendomi scegliere lavori sempre meno qualificati per via della difficoltà di affrontare i colleghi di lavoro in riunioni e dibattiti con clienti aziendali.

Non pensiamo al passato però, il destino ha voluto così e non è detto che sia un male.

Il mio parere è di cercare di abbassare il livello di stress al quale la nostra mente potrebbe venir sottoposta durante la giornata lavorativa.

Ad esempio, iniziamo dalla respirazione, una delle prime "lezioni" del corso che trovate sotto "Argomenti" e segnamoci GIORNALMENTE di fare gli esercizi.

Se i battiti al mattino appena svegli sono alti (intendo verso i 60 al minuto) vuol dire che partiamo già da una situazione che facilmente portera a picchi di stress.

Primo obiettivo : Per il momento limitiamoci ad abbassare il più possibile i battiti a riposo in modo da affrontare la giornata partendo con minori respiri/battiti al minuto.

Al lavoro e a presto...

p.s.: per fortuna siamo riusciti a parlare anche di modellazione e stampa in 3D, che è una figata pazzesca.

Per ridere un pò:





Pol



venerdì 3 ottobre 2014

Occupare la mente? Interessi!


Ciao a tutti, oggi è una bella giornata di sole, come vi sentite voi?

Spero meglio.

Quando ripenso agli ultimi giorni difficili della settimana scorsa inizio a sentirmi un'angoscia per non essere ancora riuscito del tutto a liberarmi dal vortice dei pensieri controproducenti.

Mi vengono alla mente le parole di un mio conoscente ormai cinquantenne che negli anni 80 ha abusato di un po' tutte le droghe in circolazione in quel periodo:

"Se non era per la mia passione e talento nel fumetto e nelle caricature, probabilmente adesso ero già sotto terra!"

Ovviamente se qualcuno di voi mi conosce capirà di chi sto parlando ma vista la natura anonima di questo mio blog non dò alcun riferimento a persone reali.

Il paragone tra la situazione di astinenza e quella di fobia sociale è un po' forte, me ne rendo conto, ma entrambi nascono dalla testa e il fisico risponde successivamente al pensiero. Simile alla dipendenza da nicotina che rende nervosi per il semplice motivo che si vorrebbe avere una sigaretta in bocca!

Nel mio caso funziona molto avere degli interessi, per esempio in questo periodo sto studiando la progettazione in 3d e sono molto incuriosito dalla stampa in 3d.
Inoltre ho imparato a prendermi del tempo per me quando i momenti di ansia si stanno per avvicinare dedicandomi allo sport per esempio.

Insomma il nocciolo della questione è che la nostra mente deve trovare da lavorare perchè non dobbiamo darle il tempo di perdersi in pensieri distruggenti che non hanno nessuno scopo nella vita se non quello di bloccarcela.

Spero che questo breve post vi possa essere di stimolo, attendo vostri commenti...

Pol

sabato 27 settembre 2014

Il cambio di stagione ... pericolo!



Immagino che tutti voi conosciate le insidie del cambio di stagione per noi amanti della fobia sociale. Beh io in questi giorni sono molto ansioso e per questo mi ritrovo in una situazione un po' complicata.

Ho passato davvero un'estate favolosa, non ho avuto nessun problema di relazione sociale e adesso? Cosa succede?

Tra ieri e oggi ho avuto ben due piccoli attacchi della mia "famigerata" tosse nervosa e tutto questo per una partita a biliardo con amici e per una partita di tennis.

Insomma la mia vigliacca amica da una vita, la fobia sociale, prova a fare capolino ancora una volta.

Adesso però mi sento molto più forte e ho strumenti adeguati per "ricacciarla" sotto!

Stavo guidando con un sacco di tosse e anche lacrime per gli sforzi... dopo un breve momento di panico (circa 2 minuti) ho parcheggiato la macchina, ho preso il mio bigliettino (Relax.pdf) alla voce "Primi attacchi di tosse nervosa".

Morale della favola: 5 minuti di respirazione diaframmatica, focalizzazione dell'immagine sacra e ricordi esperienze di successo nella stessa identica situazione sociale e con calma se n'è andata via!

Quindi vorrei che sappiate che non faccio quello che ha risolto tutto e vuole dare lezioni ma cerco di affrontare tutto con coraggio e metodo.

Rimango in ascolto di vostri casi e soluzioni magari...

Saluti

Pol

sabato 20 settembre 2014

All' improvviso...il disagio

Un piccolo post per raccontarvi i piccoli momenti di disagio che ti afferrano all'improvviso.
E' capitato che senza pensare a nulla mi sono trovato con un amico ormai quarantenne, con diversi problemi psicosomatici secondo me, in un bar della piazza centrale della nostra città il venerdì sera.

Ormai vedo nelle espressioni del mio amico tutto il disagio mio che traspare in certi momenti...parlando del più e del meno, un velo di tristezza mi ha attraversato la mente.

A quel punto il mio amico mi dice di raggiungerlo dall'altra parte della piazza dove al tavolino sono sedute alcune sue amiche, "Bene!" dico io, sperando che parlando magari di argomenti frivoli la sensazione di disagio che stava crescendo dentro di me si affievolisse...

La compagnia che mi si presenta davanti è formata da un gruppo di 4 ultratrentenni con espressioni a dir poco annoiate, come se l'aperitivo in piazza glielo avesse consigliato il dottore per risollevarsi dai pensieri sul loro futuro incerto.

Dopo aver cercato invano argomenti di discussione, la voce dentro la testa mi diceva "Ecco, adesso non sai più come essere a tuo agio, forza dai colpetti di tosse...sono tornato".

E tosse fù...durata totale del momento di disagio circa 4 minuti.

Non essendo più abituato al presentarsi del disagio all'improvviso, sono riuscito solo in corner a ricordarmi i miei appunti sul cellulare (Relax.pdf)

Morale della favola, il pensiero disfunzionale è sempre in agguato, non lasciamoci prendere di sorpresa e se possibile cerchiamo di sceglierci la serata con la compagnia giusta e magari qualcosa di più stimolante che parlare del meteo della propria città.

Spero di esservi di aiuto

Pol

venerdì 19 settembre 2014

Come stiamo andando?

Buongiorno a tutti...

Questo blog è nato soprattutto per cercare di stimolare le persone con disturbo di fobia sociale a confrontarsi sull'argomento in modo tale da aprire un dibattito sulle tematiche di fondo che la generano.

E' fondamentale vuotare il sacco dei pensieri che generano gli stati di malessere.

Mi piacerebbe che gli utenti del blog partecipassero in modo attivo allo sviluppo di questo tema, quindi vi stimolo a non aver paura nel mostrarmi perplessità o critiche riguardo al modo di affrontare il problema.

Se state provando ad utilizzare il mio metodo di affrontare l'ansia, vorrei sapere come vi trovate, dopotutto è il metodo della psicologa con adattamenti personali e quindi potrebbe essere che nel vostro caso siano necessari adattamenti più o meno incisivi.

Aspetto di conoscervi perchè in tanti possiamo fare squadra e forse anche riderci sopra su certe situazioni che abbiamo e stiamo provando.

Only the brave!

Pol

mercoledì 10 settembre 2014

Il nostro alleato portatile


Siamo arrivati alla conclusione dell'argomento "Fobia Sociale", ora dobbiamo fare molto esercizio cercando di seguire la scala USM.

Ricordo che nell'affrontare i tranelli che la fobia sociale ci tende non siamo più soli abbiamo uno o due alleati.

Il primo siamo noi e la nostra mente che adesso conosce molte più strade per non farsi prendere dal panico, il secondo è il bigliettino che possiamo portare sempre con noi.

Vi invito a vedere la pagina diretta che tratta questo argomento nella quale ho riportato il mio personale bigliettino per poter prendere spunto e modificarlo per risolvere i vostri problemi di fobia sociale.

Link diretto Un piccolo segreto portable


Saluti a tutti per il momento e cerchiamo di essere più sicuri di noi perchè adesso abbiamo una marcia in più!

Pol

giovedì 4 settembre 2014

Un sacco di domande per la nostra testolina


Ciao a tutti, ho pubblicato Domande utili per conoscere meglio il proprio problema all'interno della sezione Argomenti - Fobia Sociale

Strizza mente

Sono tutte domande che possiamo porci al fine di conoscerci e analizzare meglio tutte le vie di uscita dal pensiero disfunzionale.

Buona lettura e mi raccomando di mettere tutto in pratica per allenarci a strizzare la nostra testolina.

Ciao 

Pol




lunedì 25 agosto 2014

Esercizio utilizzo pratico scala USM

Ciao a tutti, ho pubblicato la lezione relativa alla scala USM.

Ricordo che più pratica si fà nel mondo reale e più ci si mette in gioco, migliori risultati si potranno ottenere.

Questa scala ci permette di conoscerci meglio in tutti gli aspetti della nostra particolare fobia sociale.

Riporto il link diretto, comunque trovate tutto sotto "Argomenti":



Forse risulterà difficile dividere la propria fobia in variabili che la determinano, ma questo sforzo, se fatto con metodo dovrebbe portare grandi risultati.

Ovviamente in caso di domande sono sempre disponibile...

Saluti

Pol

martedì 19 agosto 2014

Una bella giornata

Al mare con le cugine

Ieri è stata una bella giornata, sono andato a trovare le mie cugine al mare.
Scrivo questo post personale perchè fare un'attività che per la maggioranza delle persone risulta semplice per me è importantissimo e mi riempie di orgoglio personale.
Fino ad un anno fà mi risultava quasi impossibile essere così a mio agio con persone che mi conoscono ma non mi vedono molto spesso.
Devo ringraziare ancora una volta il metodo che ho seguito nell'ultimo anno.

Il mio problema bloccante erano o sono le mangiate al ristorante per via della fobia sociale non riuscivo ad andare. Adesso prendo io l'iniziativa e mi butto in situazioni a rischio per i miei pensieri e sto raccogliendo un sacco di successi.
Ieri abbiamo mangiato in una saletta stretta stretta piena di persone e con i camerieri che ti urtavano spesso e volentieri e tutto è andato liscio come l'olio.

Un altro successo recente è il compleanno del mio amico Matteo, non conoscevo nessuno se non il festeggiato, ma a parte un piccolo disagio per il fatto che a volte mi rendo conto di parlare troppo e a sproposito, è andato tutto alla grande e ho conosciuto anche un sacco di persone molto interessanti.

Spero vivamente di non tornare nella morsa della fobia sociale, perchè posso dire in questo momento di essere felice di vivere la vita a pieno, senza badare tanto a cosa penseranno gli altri di me ed evitando di avere paure immotivate soprattutto.

Dopo questa piccola parentesi, ricordo che le lezioni del "metodo" per sconfiggere la fobia sociale non sono ancora terminate.

Nei prossimi giorni pubblicherò sempre sotto "Argomenti" le seguenti "lezioni":

  • La scala USM (Unità soggettive di malessere) con esempio pratico;
  • Le domande da porsi per analizzare i pensieri ansiogeni nel processo al pensiero;
  • Una specie di promemoria da leggere e portare con se nei primi tempi di sperimentazione delle situazioni di fobia sociale.

Una volta terminato questa parte avremo finito il mio metodo di cura, ovviamente sono sempre a disposizione

Saluti e abbiate una vita più serena perchè è l'unica che abbiamo...

Pol

giovedì 14 agosto 2014

Esempio di processo al pensiero disfunzionale

Combattere la fobia sociale: Esercizio n° 2

Ho pubblicato una nuova "lezione" per combattere la fobia sociale, sotto "Argomenti", inserisco il link diretto:


La cosa che troverete difficile, sarà pensare alle situazioni CONTRO.
Spero che con un po' di pratica, la colonna del CONTRO inizi a diventare importantissima nel superamento di momenti di ansia sociale come lo è stato per me e lo è tutt'ora.

Ricordatevi di dare un'occhiatina anche alla sezione riguardante la respirazione diaframmatica perchè risulta fondamentale abbassare il livello di stress quando si giunge di fronte a una situazione fobica.

Per oggi abbiamo finito...

Saluti Pol

martedì 12 agosto 2014

Esercizio pratico di ristrutturazione cognitiva

Combattere la fobia sociale: Esercizio pratico n° 1

Finalmente sono riuscito a pubblicare un po' di pratica per il nostro disturbo di ansia sociale o fobia che dir si voglia.

Adesso quindi si iniziano a fare i compiti per le vacanze visto che è Agosto!

Trovate ovviamente tutto sotto "Argomenti".
Vi rimando per comodità il link diretto a questa "lezione":


Fatelo e sappiatemi dire se vi comincia il mal di testa da strappo dei pensieri disfunzionali automatici...

Ciao Pol.


martedì 5 agosto 2014

Lezione sulla terapia cognitiva della fobia sociale

In questi giorni sto inserendo la parte più importante di questo mini corso per sopravvivere alla fobia sociale e forse sconfiggerla definitivamente.
Chi fosse interessato trovate tutto nella sezione Argomenti.
Successivamente inserirò degli esempi pratici di utilizzo di questa tecnica per quanto riguarda ovviamente le mie esperienze.

Provate a capire tutto e in caso di dubbi, scrivetemi senza nessun ansia...

Saluti Pol

domenica 27 luglio 2014

Scambio di esperienze e professionalità

Nella sezione Argomenti trovate una pagina dedicata all'interscambio di esperienze di tutti i tipi e professionalità.

Riflettendoci ho pensato che sarebbe bello conoscere meglio le persone anche per le loro aspirazioni e hobbies.
In questo periodo storico siamo pieni di social, strumenti per condividere, comunicare istantaneamente le esperienze, ma sembra che invece di arricchirci di conoscenza degli altri, ci stia isolando.
Conoscere le professionalità, le aspirazioni, i desideri potrebbe portare a migliorare la società in cui viviamo e anche a risolvere incomprensioni e pregiudizi.


Scimmia filantropa
Se desiderate utilizzate questo tema del blog per comunicarmi le vostre aspirazioni, sogni e hobbies, magari potremmo scoprire interessi comuni da portare avanti.


Inserisco qui il link diretto Diamoci una mano


martedì 22 luglio 2014

Ansia, Fobia Sociale

Buongiorno a tutti,
Nella menù principale trovate la voce "Fobia Sociale" del sito dove spiego il mio personalissimo corso per cercare di sconfiggere o almeno limitare le fobie sociali e ansie di vario genere. Sto cercando di mettere on-line la mia esperienza affinché sia fruibile per tutti. Ci sono ancora momenti difficili nella mia vita, ma con questo metodo mi sento molto più forte e soprattutto non mi vergogno più dei miei momenti di debolezza.
Ecco il link diretto: Fobia Sociale


Se volete...dateci un occhio


Ridiamoci su!

giovedì 19 giugno 2014

Scegliere il Logo

Scegliere il Logo

 


Yin - Yang


 Fonte: Wikipedia

Il concetto di yin (nero) (/jin/) e yang (bianco) (/jang/) ha origine dall'antica filosofia cinese, molto probabilmente dall'osservazione del giorno che si tramuta in notte e della notte che si tramuta in giorno o dalle osservazioni e riflessioni che Lao-Tsu faceva nei confronti del fuoco, notandone il colore, il calore, la luce e la propensione della fiamma di svilupparsi verso l'alto. Da qui tutta la classificazione in "yin" e "yang" anche di ogni fenomeno naturale (es. il fuoco è caldo, emette luce, sale verso il cielo quindi yang). Questa è una concezione presente nelle due religioni propriamente cinesi: Taoismo e Confucianesimo.


 
Ho scelto yin yang come contrapposizione di tutto, specialmente bene e male. E' un logo conosciutissimo e molto figo secondo un bel po' di gente.

Fino a quando i dottori non mi hanno considerato un po' strano, diciamo fuori canoni per un po' di tempo, non avevo pensato al significato dello yin e dello yang. 
Poi, durante un'altra mia 'uscita di senno', se ricordo bene era il marzo del 2011, mi è letteralmente venuto incontro, vomitandomi addosso tutta una serie di considerazioni soprattutto sul bene e sul male dell'universo nonché una montagna di paranoia mentale.

Visto come simbolo di equilibrio tra due forze, in quel mio particolare periodo, era in totale subbuglio dentro di me e quindi cominciò a roteare vorticosamente nella mia mente trasformandosi in due onde che si mescolavano velocemente per poi rallentare fino a dividersi nuovamente con il tipico ondeggio che producono i liquidi di diversa densità a contatto.

I due cerchi intrappolati nel mezzo delle opposte entità rappresentano, a parer mio, le due anime del cambiamento successivo a quell'equilibrio creatosi alla fine della precedente rotazione dei due elementi.


Sono fondamentalmente convinto che ad azione corrisponda una reazione e che ogni persona ha un suo opposto in questo mondo, per questo rimasi e rimango tutt'ora affascinato da questo stupendo simbolo filosofico.

lunedì 9 giugno 2014

High Sky Song Text

High Sky

 

I try to walk
without directions
emotion was growing
Thinking faster

I realize to belong
to a perfect universe
not interested about human rules
it's good stay here

If every day it was so
perfect joy, controlled
master the fire inside
transform the insane energy

Beautiful shapes of the nature
perfect geometry
humans are a part but missed
In the same time


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