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Pol Cesk

venerdì 27 marzo 2015

Non ripensare al passato

Ciao amici,
l'argomento di oggi è un po' scontato forse ma è sempre meglio ricordarsi di non ricordarsi troppo di cosa è stata la nostra vita fino ad oggi.

Mi spiego meglio, se vogliamo pensare per forza al passato cerchiamo di vedere mentalmente ai primi ricordi positivi che ci vengono in mente, ai nostri piccoli successi da bambino, fino alle nostre prime esperienze con gli altri.

La mia esperienza è sempre stata quella di guardare al passato con tristezza, se avessi lasciato la casa dei miei genitori a vent'anni, se avessi dato quel bacio alla ragazza che mi piaceva tanto, se fossi andato a lavorare prima.

Adesso è il momento di raccogliere tutto il bagaglio della nostra esperienza, raccogliere mentalmente i nostri punti di forza, quelli che ci hanno fatto diventare adulti e quelli che ci fanno rimanere bambini, insomma tutte le nostre unicità, capiamoci nel profondo e cerchiamo di accettarci per il bel prodotto che alla fine siamo diventati.

Lo so...è difficile, ma non facciamo paragoni su come è andata la nostra vita e come da fuori vediamo quella di successo degli altri ai quali questa marcia società vuole a tutti i costi farci omologare; il nostro tesoro, per dirla alla Tolkien, è proprio la nostra esperienza, personalità, carattere e indole.

Prima riusciamo ad accettarci noi stessi per quello che siamo diventati e prima risolveremo tutti i nostri problemi di ansia verso la società che ci ospita.

Tra piccoli colpetti di tosse nervosa vi saluto e vi auguro un sereno weekend libero dalle nostre paranoie sul come dovremmo comportarci per essere accettati dagli altri.

Accettiamoci noi stessi intanto and forget the past!

Saluti

Pol

domenica 15 marzo 2015

Se la vita ti fà schifo, pensa ai salmoni del Pacifico!

Ciao a tutti,
oggi vorrei farvi un esempio di quanto può essere spietata la natura per il raggiungimento di uno scopo ben preciso.

Quante volte noi fobici abbiamo pensato alla nostra misera situazione di incompresi, di inutili e invisibili agli occhi degli altri.
Quando vedo i miei amici tristi e scoraggiati per come stanno conducendo la loro vita, mi sento di farli ragionare sulla vita dei salmoni del nord del Pacifico.

Mi è capitato di vedere il documentario della BBC riguardo i fenomeni della natura e sono rimasto molto colpito dal significato di questo pesce per l'equilibrio della natura.

Il salmone del Nord Pacifico vive quattro anni, nasce in acqua dolce e da quando è nato conosce per istinto il suo destino: ritornare nello stesso punto nel quale è nato per riprodursi e morire ( in pratica fà l'amore e muore...bella soddisfazione!).

Gira per tutta la vita l'oceano Pacifico per poi ritornare a casa tra mille difficoltà e infatti la maggioranza di loro non riescono nemmeno a compiere metà del viaggio.

I salmoni hanno moltissimi problemi:

  1. L'uomo
  2. Le secche del fiume natio che tentano di scalare
  3. Gli uccelli
  4. Gli orsi
 
Una fine del salmone








Spero di avervi fatto sorridere...nei monenti di tristezza e depressione pensate ai salmoni e fatevi una bella risata!

Saluti

Pol

venerdì 6 marzo 2015

Il significato del mangiare insieme

Da quando l'uomo ha superato il reperimento del cibo per il suo aspetto propriamente nutritivo, l'importanza del mangiare insieme ha assunto un'aspetto molto importante e integrante per la società.

Si chiama infatti "convivio" che significa "vivere insieme" e per questo nel corso degli anni ha avuto significati sempre meno legati al reperimento delle energie per il nostro corpo bensi ad aspetti di cultura, organizzazione, socialità e nostro malgrado anche disagio.

Come ben sapete, uno dei miei problemi maggiormente ricorrenti è quello del mangiare insieme, quindi riguarda la quotidianità e l'aspetto fortemente legato alla socialità di questa azione.

Personalmente con il metodo cognitivo-comportamentale ho quasi del tutto superato questo mio blocco mentale ma devo dire che in alcuni ambienti ho ancora del timore ad andare.

Le radici della fobia del mangiare in pubblico deriva nel mio caso dall'ambiente familiare, nel quale questo momento di socialità era visto con estrema ansia ed estremo disagio. Bisognava finire tutto il cibo in poco tempo e alzarsi da tavola visto che la comunicazione o non c'era o non era libera o interrotta da litigate frequenti.
Il suono di sfondo che faceva compagnia a tutto questo era il televisore, utilizzato in molte famiglie per non parlare ed appunto, vivere insieme.

Un altra parola derivata dal latino è "commensale" che significa "dividere la tavola" ovvero mangiare insieme.

Ricercando in Google si trovano molte letture interessanti riguardo a questo argomento, per quanto mi riguarda vorrei farvi riflettere sul perchè abbiamo questa fobia e sul come superarla...


Un'ultima osservazione: ricordiamoci che dal convivio nella nostra società possono nascere amori, affari, occasioni varie,  insomma nasce la VERA VITA per la nostra società, cerchiamo di combattere in tutti i modi l'evitamento che ci impedisce di vivere a pieno la nostra piccola esistenza!

Saluti a tutti

Pol

Riferimento:
Mangiare insieme

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