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IL BLOG EXIT POL CESK CONSIGLIA SEMPRE LA CONSULENZA DI PROFESSIONISTI COMPETENTI NELLA CURA DEI DISTURBI MENTALI E DEL COMPORTAMENTO.

Pol Cesk

giovedì 16 giugno 2016

Hai mai provato a farla finita?

Ciao a tutti,
spero che siate di ottimo umore perché l'argomento di questo post non è dei più facili da digerire.
Prendo spunto da alcuni fatti di cronaca che sento e che spesso sono molto vicini alle sensazioni che in parte ho provato anch'io.

Ci sono stati dei momenti molto difficili nella mia vita, vi invito a leggere La grande depressione, progetti di suicidio per farvi un idea migliore.

La vita può essere un vero inferno non c'è dubbio, noi comunque abbiamo il potere di poter cambiare con piccole scelte la nostra esistenza.
Nonostante sia diventato parecchio fatalista durante questi anni, penso che la capacità di estraniarsi dalla situazione personale contingente e ragionare sulle cause che l'hanno creata, sia un arma molto potente che possiamo utilizzare per ottenere dei miglioramenti quotidiani.

A questo punto penserete sicuramente:

Una merda è una merda anche se ci attacchi sopra un fiocco regalo colorato!

 Non posso far altro che darvi ragione ovviamente, ma la difficoltà sta nel fatto di imparare a non soccombere a situazioni che non riusciamo a controllare e pensieri malvagi che ci invitano a farla finita.

Arrivo al punto...
Sono stato per alcuni minuti seduto vicino ad una persona che ha tentato di uccidersi con un colpo di pistola in bocca e adesso per questo folle gesto vive in una condizione di sorvegliato speciale giorno e notte.
Pensavo sinceramente di riuscire a parlare con lui, ma nonostante tutto quello che ho passato, non gli ho quasi rivolto la parola, paralizzato dall'imbarazzo comune.

Davanti ad una simile disperazione della condizione mentale, mi viene istintivo collegarla alla mia profonda depressione di qualche anno fa.
Se fossi ancora in quello stato mentale avrei pensato con invidia al suo coraggio che io non ero riuscito a trovare.

In questo momento, invece, analizzo la situazione: l'ambiente familiare non ha certamente aiutato, posso solo immaginare la sequenza di risposte sbagliate che la mente di quel bambino si è dato per comprendere le situazioni "da grandi" che vedeva.

Il ruolo dei genitori è difficilissimo e a mio parere lo è diventato ancora di più in questi ultimi anni. Io non sono genitore, ma per esperienza di figlio credo che una delle regole che papà e mamma devono seguire alla lettera sia quella di NON FARE DIFFERENZE TRA I FIGLI, altrimenti possono sorgere problemi di varia natura e gravità.
Se proprio non si riesce a non avere un figlio preferito, almeno NON FARLO MAI VEDERE ai diretti interessati.

Da quando un individuo nasce, deve affrontare sofferenze sempre più complesse, anche gioie per fortuna ma, se il bimbo viene spesso LASCIATO DA SOLO, senza un adulto che lo aiuta a comprendere il perché della sua tristezza, deve darsi comunque una risposta e molto probabilmente è sbagliata.

Questo è un macro argomento, ritorna spesso in questo blog e per questo ci sarebbe molto da scrivere e confrontarsi.

Per oggi basta così...

Pol



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