ATTENZIONE:
IL BLOG EXIT POL CESK CONSIGLIA SEMPRE LA CONSULENZA DI PROFESSIONISTI COMPETENTI NELLA CURA DEI DISTURBI MENTALI E DEL COMPORTAMENTO.

Pol Cesk

lunedì 15 ottobre 2018

Un piccolo pulcino bagnato e indifeso

Buongiorno a tutti,
mi capita spesso di uscire da solo; molti dei miei amici e conoscenti non capiscono questa mia necessità. Evidentemente, si trovano bene ad uscire sempre con le stesse persone, la cosiddetta "compagnia" come si usava quando eravamo più piccoli.
Frequento spesso i bar della mia zona e, a volte, provo la "novità" di un nuovo locale, solo per vedere persone nuove.
Ho notato, negli ultimi cinque, sei anni, una progressiva diminuzione dei clienti, anche come qualità di vita. Siamo passati da un periodo in cui il bar era un istituzione per la socialità italiana del dopolavoro-weekend e dove trovavi tutti i settori lavorativi della tua città, ad un luogo di disagio e solitudine e, soprattutto, alcoolismo, droghe varie e ritrovo per concludere affari, spesso, poco trasparenti.

In una di queste mie vere e proprie esperienze sociali, mi sono imbattuto in una persona che ha dato il titolo a questo post:  "Un piccolo pulcino bagnato e indifeso".
Vi racconto un po' quel poco che ho potuto sentire, alla luce della mia esperienza, del sentimento che mi ha lasciato questa ragazza, che chiameremo Lisa.

Coraggio piccolo pulcino bagnato!

Non conosco la situazione familiare, dettaglio non trascurabile, visto che da essa si generano, purtroppo, tutte le maggiori paure ed insicurezze della nostra vita. Quello che raccontava ed esprimeva, sia con l'atteggiamento fisico che con i discorsi, era un profondo malessere di vivere condito da una scarsissima autostima e timore che gli altri parlino costantemente male alle spalle.
Ero con gli altri avventori del bar a parlare davanti ad un tavolo, tutti in cerchio; Lisa si siede dietro di me in un altro tavolino, quindi le davo le spalle. Sembrava volesse comunicare, nonostante conoscesse gli altri, di voler stare per i fatti suoi, fuori dalla conversazione.
Effettivamente, la sua presenza quella sera, era per parlare con il proprietario del bar per poter lavorare lì, ma fin da subito, ha iniziato a parlare di quanto le facesse schifo il suo taglio di capelli e che per strada tutte le persone che incontrava, ridevano e la prendevano in giro per questo.
Ovviamente, il taglio era bellissimo e le donava molto, visto che aveva il viso magro ed era minuta e snella di corporatura, non solo a mio giudizio, ma anche degli altri presenti.
Parlando con il barista, sono venuto a sapere che giorni prima era già passata chiedendo di lavorare e confessandogli che siccome soffre di depressione, alcuni giorni non sarebbe potuta venire perché non sarebbe riuscita ad uscire di casa. Prima regola del fight club: nel colloquio di lavoro devi rispondere al tuo probabile futuro datore di lavoro solo quello che lui ti chiede e devi avere una giornata decisamente positiva.

NON ESISTE AZIENDA AL MONDO CHE VORREBBE UN DEPRESSO TRA I SUOI DIPENDENTI!
     
 Ad un certo punto Lisa, che aveva preso una birra e un tramezzino, va in bagno e ci sta per quasi una mezz'ora, tanto che abbiamo iniziati tutti a preoccuparci per il tempo trascorso. Alcuni sostenevano che fosse andata a farsi una riga, altri, come me, che stesse vomitando dal nervoso, forse perché mi ricordava me nei periodi di forte ansia sociale.

Dopo essere uscita dal bagno ha salutato tutti in modo frettoloso e se n'è andata via.

E' tutto da verificare, perché le chiacchere da bar sono sempre chiacchere da bar, ma sembra che Lisa abbia avuto un fidanzato dipendente da cocaina e che forse l'aveva iniziata in questa dipendenza. Insomma, un bel cocktail di problemi causati da droghe, insicurezze e chissà cos'altro all'interno delle mura domestiche.

Piccolo pulcino bagnato, ti auguro di risolvere parte dei tuoi problemi e di riuscire a vedere la luce perché ho provato profonda tristezza nell'immaginare il labirinto della tua mente, soprattutto per la tua giovanissima età. Anni fa, avrebbero potuto dire la stessa cosa di me le persone che mi conoscevano, quindi tendo ad immedesimarmi molto nella sua situazione.

Con un bel nodo in gola, saluto tutti...

Pol





martedì 4 settembre 2018

Emetofobia: la paura di vomitare in pubblico

Buongiorno a tutti,
di tutte le fobie sociali che mi hanno oppresso negli anni, questa è stata quella maggiormente debilitante e che tra l'altro, tutti i dottori, non hanno mai definito con il suo termine tecnico. Da pochi giorni l'ho scoperto e quindi, ve lo faccio scoprire anche a voi.
Come l'ho scoperto? Nelle mie ricerche "spensierate" in  tema di  fobie e ansie, mi sono imbattuto in uno youtuber che ne soffriva da piccolo. Ovviamente, ho massimo rispetto per chi trova il coraggio di "metterci la faccia".
Avete mai pensato a quanto può essere socialmente appagante avere conati e tosse nervosa da farsi scappare un polmone in tutte le occasioni di divertimento con i propri amici adolescenti? Ridiamoci sopra va!

Se stai leggendo e soffri o hai sofferto di questa fobia, non aver paura di contattarmi, potremmo raccontarci le nostre esperienze e magari risolvere questo problema.

In questo momento della mia vita credo di averla arginata ma, se ne state soffrendo, vi consiglio di iniziare da subito una terapia cognitivo-comportamentale ed esporsi a piccoli passi alla propria fobia, prima che sia troppo tardi e si cronicizzi, creando naturalmente ulteriori paure e manie.

Mi sono appena messo a ricercare "youtube emetofobia" e tra i primi dieci risultati ci sono quattro-cinque persone italiane che ne soffrono, due-tre dottori e un altro paio di persone straniere.
Queste persone hanno pensato che fare "coming out" su Youtube fosse un modo per esternare la propria condizione e magari riuscire a sentirsi meno soli. Non oso neanche immaginare quanti commenti orribili devono aver ricevuto dai cosiddetti "leoni da tastiera", quelli che ti dicono "Ammazzati che è meglio!". Inoltre, mettendoci la faccia, molti di quelli che ti conoscono perché cresciuti nello stesso quartiere o città, si saranno sicuramente sbellicati dalle risate alle loro spalle proprio per il coraggio dimostrato nel mettersi in piazza.

A tal proposito, una di queste sere di agosto, vengo invitato a cena da un amico di vecchia data con la mia compagna. Era una sera calda e afosa, mi sentivo bene e felice di rivedere questa persona dopo tanto tempo. Abbiamo cenato e tutto è andato tranquillo fino al dolce, quando ho iniziato a sentire che c'era qualcosa che non andava. In particolare, provavo fastidio nell'ascoltare la compagna del mio amico lamentarsi sempre di lui, impartirgli ordini e chiedere insistentemente a noi se volessimo qualcos'altro da mangiare, come in una "trance agonistica" da brava padrona di casa. Ad un certo punto, mi è presa una mezza crisi, di quelle da conati e tosse. Ero incredulo! Con tutta la terapia e la sperimentazione della scala U.S.M. che avevo fatto per evitare di sentirmi così.

Emetofobia - La crisi


Mi sono trovato così, semplicemente perché non ero più abituato ad abbassare giornalmente il mio livello di stress, credevo di essere ormai immune a questo genere di episodi e, invece, mi sbagliavo. Durante lo studio della scala delle Unità Soggettive di Malessere, la "cena con amici" e per di più all'aperto, non rappresentava assolutamente il massimo dell'esposizione rischiosa quindi, ho sottovalutato la mia fobia che invece, è sempre li, nel profondo del mio cervello, pronta a scattare se non la combatto adeguatamente.

Risultato: ho fatto due-tre colpi di tosse rabbiosi, di quelli preparatori ai conati e poi, mi sono concentrato sulla respirazione diaframmatica e sulle immagini sacre migliori e che mi fanno stare subito meglio (consiglio di vedere il corso che ho pubblicato nella sezione "Fobia Sociale").

Finita la serata, con la mia compagna che conosce tutti questi miei episodi e turbe mentali, abbiamo parlato di questo. Mi ha rincuorato per come sono riuscito a farmi passare la crisi in fretta, la ringrazio molto.

Non so quando e non so dove mi capiterà un altra crisi ma, è fuori di ogni dubbio che anche questo episodio mi aiuterà in futuro ad essere più vigile e forte in tutto quello che succederà.

Vi abbraccio forte e mai mollare!

Pol  

mercoledì 13 giugno 2018

Le persone che visitano Exit Pol Cesk non ti sentono da un po'

Ciao a tutti,
ogni volta che apro Facebook vengo "sgridato" perché non faccio pubblicità adeguatamente alla mia "iniziativa imprenditoriale":

Caro Facebook,
la mia attività non guadagna mezzo euro e non è facile avere continuità avendo da trattare argomenti scomodi e di cui nessuno vuole sentire parlare. Posso affermare di aver creato uno dei blog meno popolati di tutta la rete!
Non mi sono molto messo in piazza, conto esclusivamente nella ricerca spontanea dei miei piccoli e grandi disagiati mentali, un po' come me.
A presto,

Pol

Ad inizio anno, in una mia uscita con amici, ho incontrato casualmente il fan numero uno tra le persone che visitano il mio blog e che non è tra le persone che frequento di solito; si tratta di Antonio che, non appena ci siamo incontrati, mi ha subito detto: "Come puoi sperare che il tuo blog sia popolare se non pubblichi da ottobre?". Ti ringrazio Tony, lo so, non posso competere con i blogger più scafati che ci "mettono la faccia", magari con un apposito canale Youtube nel quale parlano dei propri interessi e anche delle proprie manie e paure riscuotendo enormi apprezzamenti ed esponendosi anche a critiche feroci da parte dei cosiddetti "leoni da tastiera".

Il problema sostanziale è che ci vuole un sacco di tempo per creare dei contenuti che non siano banali e ovvi e, inoltre, diciamoci la verità, il mio pubblico già, tendenzialmente fa fatica ad uscire di casa, nei casi più critici a lavarsi, figuriamoci se riescono a trovare gli stimoli per mettersi a ricercare, con le esatte parole chiave su Google un sito non molto pubblicizzato come Exit Pol Cesk.

Facebook Marketing


Visto che è un post di ritorno da ottobre, mi permetto di spiegare, per chi è al suo primo accesso, la struttura del blog che è sia per pc che per smartphone, più semplificata.
Il blog è composto da pagine e da post; le pagine sono sezioni di approfondimento che trattano specifici temi, i post, invece, per loro natura dovrebbero essere a cadenza settimanale o mensile e raccontano le esperienze, anche in base a quello che mi succede e vengo a scoprire nella mia vita. Gli argomenti trattati sono:

1) CORSO PER CERCARE DI SCONFIGGERE LA FOBIA SOCIALE

2) LA MIA PERSONALE ESPERIENZA DI LOTTA AL DISTURBO BIPOLARE

3) FILMS CHE PARLANO DI DISAGI MENTALI (sezione da completare, magari con vostri consigli e recensioni).

Rimanete sintonizzati, siamo pochi ma vi voglio bene.
Spero di trovare sempre stimoli per continuare a scrivere.

Saluti,

Pol





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