ATTENZIONE:
IL BLOG EXIT POL CESK CONSIGLIA SEMPRE LA CONSULENZA DI PROFESSIONISTI COMPETENTI NELLA CURA DEI DISTURBI MENTALI E DEL COMPORTAMENTO.

Pol Cesk

martedì 24 febbraio 2015

Incontro con amico

L'argomento di questo blog è un po' scomodo da comunicare e proprio per cercare di
superare questa omertà, ho iniziato a parlarne sia in rete che tra i miei conoscenti.

Una sera di un mesetto fà sono andato a sentire un gruppo dal vivo ed essendo la nostra città non molto grande,  ho incontrato un amico che non vedevo da un po' di tempo ma che aveva messo il famigerato "Like" di Fb all'interno del blog.

Ovviamente l'ho ringraziato per il "like" e ho spiegato in poche parole l'importanza di avere un posto dove parlare di fobia sociale partendo dall'esperienza di chi, come me, cerca di sconfiggerla cercando di conoscerne i motivi scatenanti.

Il parere dei miei amici su questo argomento è molto importante per me, il suo in particolare mi ha fatto molto piacere perchè in principio non sapeva che tutti i comportamenti schivi e di disagio nella socialità potessero essere etichettati con il termine "fobia sociale" e poi perchè mi ha reso partecipe di una sua esperienza in ambito lavorativo.
Il suo lavoro comporta dei rapporti con dei collaboratori e questa sua attività lo ha portato a conoscere un tecnico totalmente isolato dal mondo, con evidenti problemi di socialità che ha notato durante la pausa pranzo.
Per il resto professionalmente lo ha definito un genio.

Sarà molto difficile che questa persona possa leggere il post di oggi, ma la mia imprecazione nei suoi riguardi è:

Quanto cervello sprecato!

Se riuscisse a comportarsi in modo normale nella società una persona con questa testa, avete idea di che contributo potrebbe dare alla società stessa, invece che starsene rinchiuso in casa a concentrarsi in tutto e per tutto sul suo lavoro visto che quando non usa il cervello per lavorare poi gli và in tilt completo?

Se volete come al solito...rifletteteci

Saluti

Pol 


martedì 17 febbraio 2015

Pranzo e cena con successo

Buongiorno a tutti,
vorrei rendervi partecipi della mia recente esperienza sul campo con i miei acerrimi nemici: i ristoranti!

Fino a due anni fà, se mi avessero invitato a pranzo e a cena nello stesso weekend al ristorante mi sarei dato malato.
Nella mente del fobico, l'inverno è particolarmente efficace per inventarsi mali di stagione, influenze ecc.
Se siete fobici anche voi, non mi venite a raccontare che non l'avete mai inventata un'influenza come scusa.

Volendo analizzare questi due avvenimenti, che sono stati di successo, devo dire che un po' di ansia anticipatoria (quella molto prima dell'evento) si è presentata, ma tenendo la mente impegnata in altri affari, non mi ha particolarmente impedito.

Continuerò sempre a consigliare a tutti di cercare di non isolarsi, cercate il confronto con la fobia in modo programmato. Aiutatevi con il mini corso che ho pubblicato sotto "Argomenti" se vi và.

Per quanto riguarda la mia esperienza, sono riuscito a stare tranquillo con la tecnica della respirazione diaframmatica e con la concentrazione sul gusto squisito del cibo che abbiamo mangiato.

Ad un certo punto hoo fatto il passo più lungo della gamba perchè ho deciso di prendere un caffè a fine pasto che mi ha messo una certa ansia legato più che altro al mio personale collegamento gusto e ansia (ma questo lo tratteremo poi).

Il momento che mi mette più in ansia di tutti è quello del silenzio a tavola, forse per il fatto che nell'ambiente familiare dove sono cresciuto il silenzio non era mai presente, figuriamoci a tavola!

Risultato: un bel colpo di tosse e niente più in due pasti al ristorante.

Per chi mi segue dall'inizio è il momento di aggiornare la mia guida RELAX.pdf con questo nuovo avvenimento. Yeah!

Saluti a  tutti e buona giornata.

Pol

lunedì 9 febbraio 2015

Dottore dottore arriva la primavera

Per tutti quelli che leggono il blog e hanno sofferto o soffrono di forme di depressione e fobie, la primavera porta con se dei ricordi spesso non molto rilassanti.

Nel mio caso, la crisi più grave di disturbo bipolare arrivò nel Marzo del 2012,  avvenimento ovviamente rimasto impresso nella mia memoria e che tende a generare situazioni di allerta.

Per questo disturbo comunque ho dedicato una sezione speciale del blog per gli approfondimenti e magari qualche scambio di opinione a riguardo visto che ho parecchi dubbi sul suo manifestarsi. Potrete trovare la trattazione in Esperienza di disturbo bipolare.

Per tutti gli stati ansiosi e fobici la primavera genera alcuni disturbi nel nostro organismo propenso più di altri a sbalzi di umore ( Serotonina, ecc).

Il corpo umano dovrebbe essere per natura la macchina perfetta, ma noi vivendo in questa società ce lo siamo dimenticati e spesso facciamo di tutto per disequilibrarlo. Ci sono tuttavia dei campanelli d'allarme che dovremmo seguire.

Il ritmo circadiano


Il giorno è diviso in 24 ore e l'essere umano adulto ha bisogno di 8 di queste ore per il riposo, se non riusciamo a mantenere questo ciclo giornaliero a lungo andare si sballano alcuni valori ormonali. Per maggiori info ecco il primo link di approfondimento che ho trovato Ormoni cronobiologia.

In parole povere mentre la nostra testa stà dormendo, in realtà ci sono produzioni chimiche in atto che servono a regolare i nostri giorni successivi di vita, più si sballano questi ritmi e più si corre il rischio di disequilibri nella regolazione degli ormoni che curano il nostro umore e tono fisico.

Ho scritto questo post oggi, perché ho notato che tendo a dormire un po' di meno in vista dell'equinozio di primavera, nulla di preoccupante per il momento ma ormai ho i miei ben noti campanelli d'allarme. Spero sia servito come al solito anche nel vostro caso...

Buona giornata a tutti

Pol

mercoledì 4 febbraio 2015

Vuotare il sacco...piangere

Il vero problema della fobia sociale è il suo alimentarsi nell'ombra di noi stessi.

Ricordo quando non avevo ancora fatto outing che sensazione di paralisi mi veniva addosso. La sensazione potrebbe essere vista come un individuo dentro una palla trasparente che vede gli altri ma non riesce ad avvicinarsi per via di questo suo impedimento.

Il mio personale punto di vista sulla questione è quella di cercare il prima possibile delle persone, non i propri familiari, nella società che possano reggere il peso del vostro "sacco di juta" una volta riversato.


Il sacco da vuotare!


Non abbiate paura che lo vadano a dire ad altri, il pettegolezzo c'è dalla notte dei tempi e non ci deve preoccupare. Chi non ha mai sparlato di un altro individuo alle spalle scagli la prima pietra.

Una volta che abbiamo comunicato il nostro disagio avvertirete come la sensazione che questo nostro segreto inconfessabile sia andato in frantumi e che da adesso in poi tutti sapranno del vostro disagio.

Con mio grande piacere, quando ho fatto outing, sono venuto a conoscenza di alcuni lati dei miei conoscenti che non sospettavo. Sono diventato un esperto del campo al quale confidare le proprie magagne.

L'IMPORTANZA DI PIANGERE

Per gli uomini che non devono chiedere mai, mi rendo conto che questo argomento riguardi la sfera più pelvica della questione, ma non credo che in questo blog vi siano quella categoria di uomini.

Da quando sono stato male male, ho sviluppato un'ipersensibilità alle emozioni, siano esse belle che brutte. Ricordo di aver pianto come un vitello al matrimonio del mio amico D.; piango molto più spesso e non me ne preoccupo più.

Se cercate su Google trovate che è uno sfogo che fà bene, e questo è ovvio soprattutto se viene da una situazione di forte sofferenza psicologica e fisica.

E' un po' come riazzerare il sistema delle proprie emozioni.

Il mio consiglio è che uomini o donne un bel pianto ci stà sempre e non fatevi condizionare da quello che la comunicazione mediatica vi dice.

Buon pianto e sacchi rotti!


Pol



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