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IL BLOG EXIT POL CESK CONSIGLIA SEMPRE LA CONSULENZA DI PROFESSIONISTI COMPETENTI NELLA CURA DEI DISTURBI MENTALI E DEL COMPORTAMENTO.

Pol Cesk

martedì 23 dicembre 2014

Cene Aziendali, Cenoni, Feste con amici

Questo è il periodo delle cene aziendali tra colleghi, ma se non dovete partecipare a questa usanza e non siete vittime della fobia sociale, sarete sicuramente invitati a pranzi e cene piene di pietanze da vostri amici e familiari.

Personalmente ricordo con grandissima paura e apprensione le cene aziendali, visto che l'ambiente formale ha sempre contribuito ad accrescere in me le mie fobie riguardo al mangiare in pubblico.
Se poi aggiungiamo che ci sono gli spostamenti in macchina di colleghi, il livello di stress portato dalla fobia sociale creava situazioni a dir poco imbarazzanti.

In questo periodo, visto che l'età non è più quella delle compagnie di amici, mi risulta più difficile mettere in pratica gli insegnamenti della psicologa cognitivo comportamentale. Purtroppo certe scelte evitanti del passato e altre paranoie mie, hanno contribuito a ricevere meno inviti.


Per questo, facendo tesoro dei suoi insegnamenti, ho iniziato a prendere l'iniziativa e a organizzare cene e aperitivi con i vecchi amici della mia compagnia.



La Seduta di Natale!



Il ruolo di protagonista che lotta contro la fobia sociale evitante da un coraggio tutto nuovo fatto di sperimentazioni continue. Mi spiego meglio: se io decido chi incontrare in occasione delle feste, decido anche dove incontrarlo, in che orari, secondo quali modalità.

In questo modo oltre a NON EVITARE, si gioca anche su tutte quelle VARIABILI che di solito ci FANNO PAURA.

Non posso sapere fino a che punto la fobia sociale abbia impedito la vostra vita in mezzo agli altri, ma se siete arrivati ad un certo punto di non sopportazione, vi consiglio di provare ogni tanto a trasformarvi in "organizzatori di eventi".

E Buone Feste a Tutti!

Pol

mercoledì 10 dicembre 2014

E se fosse stato l'antidepressivo?

Buongiorno a tutti,
come credo ricordiate, ho pubblicato sotto la sezione degli "Argomenti" la pagina introduttiva alla mia personale esperienza in Albori del disturbo bipolare.

Il motivo per cui faccio tutto questo è sostanzialmente quello di fare squadra tra chi soffre e ha sofferto e possibilmente avere delle risposte ai molti dubbi che ancora non mi fanno essere particolarmente sereno.

Ricordo che dopo il primo ricovero ho avuto modo di conoscere molti infermieri e dottori, tra i tanti mi è stata affidata una dottoressa che ancora oggi è il mio referente in ambito ospedaliero.

Quando si conosce un nuovo paziente è buona regola cercare di raccogliere la maggior parte delle informazioni circa la sua storia.

Da bravo bambino, quale sono quando dormo, ho vuotato il sacco e raccontato che ero andato in ospedale per curare la fobia sociale e mi è stato ordinato un antidepressivo.

A  questo mio racconto la dottoressa è rimasta molto perplessa e poi in tutta franchezza mi ha confidato che ci sono molte possibilità che in alcuni soggetti, l'uso di un antidepressivo possa scatenare il disturbo bipolare.

Cosa? Scusa?

E non è il caso di fare attenzione?

Ho fatto tabula rasa della mia vita sociale in quel periodo di degenza, ho sofferto come un cane e mi dite che "potrebbe" scatenare? Non capisco se ci siano gli estremi per una denuncia, se qualcuno sa' me lo dica.

Ormai la frittata è bella che fatta!

Frittatona da guinness!
 
Rimboccandomi le maniche mi sono rivolto ad una psicologa cognitivo-comportamentale che in parte ha permesso di rimettere la mia vita nel verso giusto ed ora trovate tutta la mia esperienza sotto Fobia sociale.

Spero vivamente che qualche dottore possa leggere questo mio blog e ragionare soprattutto prima di dare pastiglie ai propri pazienti.

Vi saluto, un abbraccio...

P.S.: Nel "bugiardino" (già il nome è un programma) di un medicinale che mi è stato prescritto riporto due righe molto interessanti:

"Le malattie che interessano il cervello, come il disturbo bipolare di tipo I, possono essere dovute a uno squilibrio di determinate sostanze chimiche presenti nel cervello, come dopamina e serotonina, che può causare alcuni dei sintomi di cui lei soffre. (Attenzione che arriva il bello...) Il preciso meccanismo di funzionamento di ... è SCONOSCIUTO, tuttavia si ritiene che regoli l'equilibrio di queste sostanze chimiche."

Non ho più parole... 


Pol

lunedì 1 dicembre 2014

Il valore dell'unicità

Settimana scorsa sono andato a vedere un film documentario su un noto cantante pop che nel corso della sua vita ha fatto molto discutere di se.

Non vi dirò il nome di questo cantante perchè vorrei soffermare la vostra attenzione sul valore dell'unicità che trasmette.

Si può facilmente essere banali parlando di essere "rivoluzionari" nel modo di pensare. In realtà penso che per le persone veramente speciali l'essere differenti dalla massa venga in modo naturale.

Essere rivoluzionari nella mente significa cercare di pensare con la propria testa e cercare di fare, nei limiti del rispetto degli altri, tutto quello che porta piacere alla nostra vita.

Balliamo comodi?


Per come questa società è strutturata, che non condivido per la maggioranza, i comportamenti delle persone devono rimanere secondo regole sociali ed economiche ben precise.

Molte persone sono talmente convinte di pensare con la propria testa che non si rendono conto che le azioni che compiono sono frutto di voleri altrui per omologazione sociale.

Per fare un esempio, sei felice se ti compri la macchina che va di moda perchè pensi che questo sia il tuo desiderio e poi ti rendi conto di non riuscirla a mantenere.

Il desiderio di competere con gli altri e cercare di entrare nei salotti buoni, porta a desiderare cose che in realtà sono distanti dal nostro modo di vivere.

La società degli oggetti inutili e che ti portano ad essere triste invece di felice.

Sfidare le regole, come quel noto cantante, in realtà significa portare il proprio contributo alla crescita della società, sfidare le convenzioni sociali nei rapporti interpersonali, non avere paura della diversità ma conoscerla.
Non avere pregiudizi verso i cosiddetti "malati di mente".

Ci vuole un sacco di coraggio! Cerchiamo di essere unici per imparare dalle differenze tra noi e i nostri amici e conoscenti.

Ah dimenticavo a lavoro non mandate a fanculo il vostro capo... mi raccomando, ma se avete delle potenzialità da comunicare e differenze da attuare nel processo  aziendale, cercate in modo educato di farlo presente, magari si ottengono solo pacche sulle spalle, ma comunicherete con rispetto la vostra unicità.

Detto a slogan, unici per essere insieme.

Pol

P.S: Cantante inglese nato nell'immediato dopo guerra.

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