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Pol Cesk

giovedì 30 aprile 2015

La personalità, temperamento e carattere

Buona serata,
con il post precedente ho introdotto la definizione di carattere, il temperamento invece ha una natura strettamente biologica, si intende la base naturale ha a che fare con la dimensione genetica dell'individuo.

Da questa considerazione ho compreso che il temperamento non può essere modificato nel corso della propria esistenza ed è per questo che è totalmente diverso dal carattere, che invece cambia in base all'ambiente circostante.

Riportando la classificazione di temperamento possiamo distinguerlo in:
  1. Depressivo (una predisposizione naturale all'introversione)
  2. Ipertimico (totalmente opposto al depressivo, estroversione accentuata, errori di giudizio dati dall'esuberanza)
  3. Ciclotimico (passa dal depressivo all'ipertimico, sotto questo temperamento rientrano i pazienti che soffrono di disturbo bipolare)
  4. Irritabile (ansioso, rabbioso, aggressivo, personalità che spesso soffrono di insonnia)
  5. Inibito (temperamento timido e sensibile, grande 'bollore' interno dei sentimenti, sono persone che ascoltano molto il prossimo)

Per quanto mi riguarda credo di essere un ciclotomico, visti i trascorsi...e voi?

La nostra "marcia" società come ci vorrebbe? 
Visti i ritmi di vita, lavoro, socialità, direi che ci vorrebbe tutti tendenti al temperamento ipertimico...non credete anche voi?

Ho pensato un sacco all'esempio dei bambini che vengono portati in analisi perchè tendevano a stare in silenzio e tranquilli, non capendo che probabilmente sono solo di temperamento inibito.

Spero di essere riuscito a spiegare che cos'è il temperamento di un individuo, quindi con questo post e quello precedente possiamo dire che:

PERSONALITÀ = TEMPERAMENTO + CARATTERE 

Da questa "equazione" riusciamo a comprendere che la personalità è UNICA,  quindi ogni INDIVIDUO È UNICO.

Non abbiamo paura di non essere come gli altri perchè per nostra natura siamo unici.

Spero di avervi dato coraggio in caso la fobia vi stia bloccando nei rapporti con gli altri.

Vi saluto e vi abbraccio.

Pol



martedì 21 aprile 2015

E' il mio carattere!

Salve a tutti,
vi ricordate che avevo partecipato ad alcuni incontri di teoria? Beh, da questi appuntamenti di studio dei comportamenti umani, vi riporto alcune piccole riflessioni personali circa il carattere della persona.

Riportando la definizione (che noia!), il carattere di un individuo riportando dalla psicologia è:

 il complesso unitario e organizzato di forme di vita psichica, che dà un'impronta particolare al comportamento dell'individuo. Come tale il carattere è una struttura risultante da una costante interazione tra individuo e ambiente, ed è l'agente responsabile del fatto che la vita di un uomo ci appare naturalmente un'unità psicologica e non una mera sequenza di fatti.

In parole povere viene creato giorno dopo giorno dalle relazioni che l'individuo ha con il suo ambiente circostante.

Il carattere è formato da due ambiti: familiare e sociale.

Se una persona soffre di fobia sociale ha una paura enorme dell'ambiente circostante, ne consegue che non avrà molte relazioni con esso e quindi anche il carattere che ne risulterà sarà compromesso e non formato in modo giusto, ovvero sarà sbilanciato nell'ambito familiare e non sociale.

Che ne dite voi?

Il carattere di una persona è la difesa, lo scudo, l'impalcatura difensiva del soggetto, più relazioni si hanno con l'ambiente esterno a noi stessi e più il carattere si allena.

Riportando quello che dicono gli esperti:

"il carattere serve per venire a patti con le delusioni piccole e grandi della vita".


Noi fobici non ci lanciamo con spensieratezza verso il mondo esterno e quindi lasciamo interrotto qualche fondamentale ponte tra noi e l'ambiente, con la conseguenza che piano piano ci isoliamo sempre di più e il nostro carattere si indebolisce.


Gli psicologi (questi simpaticoni) chiamano il carattere modalità difensiva del paziente e la difficoltà sta proprio nel rimuovere questo muro per accedere alle chiavi del disagio mentale da curare.

Per oggi basta così...aspettando il temperamento...

Ciao

Pol

lunedì 13 aprile 2015

L'amico di sventura e la terribile situazione

Buon inizio di settimana,
è da un po' di tempo che penso a quale sia il modo migliore di aiutare un'amico che ho conosciuto durante il mio pellegrinaggio tra i vari csm e ricoveri tso che ho dovuto subire.
Vi spiego la sua situazione per chiedervi consiglio:

Il passato ovviamente è dei più turbolenti che si possa pensare, adolescenza complicata più una situazione economica precaria per lutti familiari e disagio mentale. Adesso la madre ultrasessantenne con la sua pensione minima risulta l'unica fonte di reddito del nucleo familiare.
Il mio amico passa da profonda depressione a sbalzi di umore del tipo bipolare imbarcandosi in situazioni di cui poi, ovviamente, non riesce a gestire le conseguenze.
Il consiglio che sono riuscito a dare, tramite una telefonata, è stato quello di cercare di modificare il proprio "habitat di vita", ovvero separarsi in qualche modo dalla madre che esercita una pressione psicologica negativa enorme.

Come fare però a separarsi visto che non ci sono soldi? Il problema nella nostra società è enorme, i soldi purtroppo non danno la felicità, ma posso dare la serenità e il tempo per riflettere sulla propria situazione!

L'unica cosa mi sento di consigliare è di cercare intanto di uscire di casa, sistemarsi un po' nell'aspetto (la depressione non aiuta di certo) e parlare con la gente, magari con gestori di piccoli esercizi commerciali e provare a chiedere di fare per loro qualche piccola commissione in cambio di pochi soldi tanto per iniziare a pensare a qualcosa di diverso e rimettersi pian pianino in carreggiata...

Vorrei sapere cosa ne pensate voi a riguardo e quali sono secondo voi i consigli che dareste ad una simile situazione.

Grazie della lettura e buona giornata a tutti

Pol


sabato 4 aprile 2015

Incontri di teoria

Ciao a tutti,
dato che questo blog nasce dalla mia esperienza personale con la fobia sociale e il disturbo bipolare ho pensato di seguire alcune serate condotte da un esperto in psicologia, in modo da essere più preparato e pronto in caso di eventuali ricadute.

Le serate sono state molto interessanti dal mio punto di vista perchè sono riuscito a dare un nome tecnico a molti disturbi che vediamo nella nostra società.
L'interesse verso argomenti come depressione, ansie e fobie, è davvero enorme, ho notato in sala soprattutto persone di mezza età a prevalenza femminile, ed alcuni studenti di psicologia.
Non vi nascondo che uno dei miei scopi nel partecipare era quello di far pubblicità al blog, ma poi parlando con il responsabile della serata non me la sono sentita di buttare giù questo argomento perchè mi sembrava risultasse un po' da paziente in crisi di attacco bipolare che vuole apparire visto che non è notato da nessuno.

A questo blog voglio bene, ma vorrei anche che venisse conosciuto per il passaparola dei pazienti che hanno trovato giovamento e aiuto, piuttosto che attraverso la pubblicità indotta da incontri di altre attività.

A parte questo, ho pensato di offrirmi come volontario per organizzare altre serate che parlano di questi temi visto che nella nostra società si tende sempre meno a parlare dell'animo delle persone e tendiamo ad essere un tantinello egoisti.

Nei prossimi post cercherò di parlare un po' di quello che ho imparato da questa esperienza, sempre se riesco a finire la sezione riguardante il disturbo bipolare, la quale mette ansia solo al pensiero.

Saluti

Pol

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