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Pol Cesk

sabato 10 agosto 2019

Coraggio povero vecchio uomo

Buongiorno,
come saprete se avete letto gli ultimi post, sto cercando di fare il volontario.
Durante un incontro con i familiari di persone che vivono il disagio mentale, ho conosciuto Gianni, un uomo magro e anziano con un espressione del viso veramente affranta.
Stavo parlando con un membro dell'associazione per capire come organizzare il banchetto della prossima domenica, quando si avvicina Gianni e mi dice: "Dopo possiamo parlare?". "Ovvio", rispondo io, desideroso di rendermi utile.
Dopo dieci minuti, ci spostiamo in una stanza in modo da essere un po' appartati e Gianni inizia con il dirmi che ha paura per sua nipote, colpita da depressione all'età di 18 anni. Non era molto chiaro nell'esposizione della sua esperienza dolorosa così, dopo un po' di domande da parte mia, compresi che a Gianni era appena morta la figlia di 44 anni, madre della ragazzina e che ora lei non era in Italia perché era impegnata in un'esperienza di studio e lavoro in Inghilterra.
Ho fatto fatica a chiedere di più sulla causa della morte della figlia di Gianni, ma dopo un po' di tentennamenti da parte mia, mi disse che era morta per le conseguenze dovute a pesanti trattamenti con psicofarmaci, per curare uno stato di depressione profondo. In poche parole si è lacerato lo stomaco per diversi fattori, molti dei quali riconducibili, secondo lui, ad un eccesso di medicinali per curare il suo stato mentale.
Ora, la preoccupazione da nonno è quella di portare in Italia sua nipote per cercare di risolvere la cupa depressione che l'ha colpita dopo la perdita di sua madre, cosa che lo ha portato ad andare in Inghilterra per sincerarsi del suo stato di salute. Vedendo che la piccola non stava niente bene, decide di portarla in Italia da uno psichiatra che le ha prescritto diverse medicine contro la depressione.

Mi domando se sia la strada giusta da percorrere con una paziente di 18 anni cui è appena morta la madre. Secondo il mio modestissimo parere, essendo morto anche a me un genitore, si deve accettare il periodo di elaborazione del lutto, con tutti i problemi del caso, ma che uno stato di depressione per questa perdita sia, probabilmente una reazione naturale, vista la tenera età in cui questo brutto evento è successo. Mi sono sentito di consigliare a Gianni una figura di psicologo per questo, magari anche in Inghilterra, visto che forse quest'allontanamento della ragazza in giovanissima età, potesse essere anche un modo di distanziarsi da problemi in famiglia, ma è solamente un'ipotesi. Sicuramente gli antidepressivi possono dare una mano in un primo periodo, ma cercare di parlare ad uno psicologo dei propri pensieri, anche i peggiori, è la strada, a mio parere, corretta.

Il racconto di un povero padre e nonno


Se vorrò continuare la mia esperienza come volontario in associazione, casi come questi, saranno la quotidianità. Ho provato molta pena e disagio calandomi in questa situazione che, in qualche modo, ho voluto io che mi venisse raccontata in quanto, pochi giorni prima, avevo io esposto tutta la mia esperienza di disagio mentale dovuto all'ambiente familiare in cui sono cresciuto. Sono sicuro che anche questo sfogo di Gianni verso di me, una persona sconosciuta, gli sia servito a sentirsi meno solo con il suo dolore.

Coraggio Gianni, spero di rincontrarti presto ed avere notizie di miglioramento.

Saluti

Pol

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