Salve
a tutti,
per
chi di voi non ha familiarità con le varie professioni che studiano
i problemi di comportamento e “dovrebbero” avere come obiettivo
la salute del paziente, ecco la prima puntata della serie “Chi ci
mette le mani nel cervello?”.
Se
fossi uno psicologo italiano (perché non conosco le leggi degli
altri stati) appena uscito dal mio percorso di studi farei fatica a
capire i miei ambiti di lavoro nel campo della psicologia clinica.
L'unica
certezza che ho in questo momento è che può esistere:
- MEDICO PSICOTERAPEUTA (Laurea in Medicina)
- PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA (Laurea in Psicologia)
Già
con questa distinzione mi inizia un leggero mal di testa...
Il
MEDICO PSICOTERAPEUTA ha questi obblighi per professare:
- Laurea
in medicina e chirurgia
- Esame
di stato per l’abilitazione alla professione di medico
- Iscrizione
all’albo professionale dei medici e odontoiatri
- Scuola privata quadriennale di specializzazione in psicoterapia
oppure
una specializzazione universitaria in una di queste:
- Psicologia Clinica
- Psichiatria
- Neuropsichiatria
- Neuropsichiatria infantile
-
in aggiunta un tirocinio pratico presso strutture convenzionate
Quindi anche il vostro medico di base potrebbe essere, dopo un
periodo di 4 anni di specializzazione in psicoterapia un valido
psicoterapeuta.
Il
vantaggio per la professione sembra essere il fatto che come medico
può PRESCRIVERE MEDICINALI. Per il paziente forse un po' meno...
Lo
PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA ha questi obblighi per professare:
- Laurea in psicologia (laurea vecchio ordinamento o laurea specialistica, nuovo ordinamento)
- Esame di stato per l’abilitazione alla professione di psicologo
- Scuola privata quadriennale di specializzazione in psicoterapia
oppure
una specializzazione universitaria in una di queste:
- Psicologia clinica
- Psicologia del ciclo di vita
- Psicologia della salute
-
in aggiunta un tirocinio pratico
di psicoterapia in strutture convenzionate
Quindi
verrebbe da dire a tutti gli psicologi che con lo stesso tempo
dedicato alla propria formazione ovvero (5+4 anni) se avessero scelto
medicina avrebbero molto di più.
Per
fortuna invece che ci sono gli psicologi, nella mia personale
esperienza ho notato che il medico italiano spesso e volentieri tende
a fare ricette e quindi prescrivere medicinali...sarà perché per
ogni ricetta riceve dei soldini? Mah...lascio a voi il beneficio del
dubbio.
Bisogna
anche considerare che attualmente molti psicoterapeuti in Italia non
sono neanche laureati in psicologia ne in medicina, ad esempio ci
possono essere laureati in lettere che poi hanno fatto la
specializzazione in psicoterapia di 4 anni.
Quello che penso è che non si dovrebbero avere tutte queste
variabili nella formazione di professionisti che poi influenzeranno
forse per sempre il futuro dei loro pazienti.
CHI
È UNO PSICOTERAPEUTA?
E'
un professionista abilitato alla cura dei disturbi mentali e delle
altre condizioni di carenza di salute attraverso la psicoterapia.
COS'E'
LA PSICOTERAPIA?
Etimologicamente
la parola psicoterapia - "cura dell'anima"
- riconduce alle terapie
della psiche
realizzate con strumenti psicologici
quali il colla oquio,
l'analisi interiore, il confronto, la relazione
ecc., nella finalità del cambiamento consapevole
dei processi psicologici dai quali dipende il malessere o lo stile di
vita inadeguato, e connotati spesso da sintomi come ansia,
depressione,
fobie,
ecc.
Non si fa cenno a nessun intervento di
tipo farmaceutico, quindi c'è il rischio che il medico
psicoterapeuta tenda a prescrivere medicinali in alcuni casi in cui
non sarebbero necessari.
Bisogna valutare di caso in caso i
singoli problemi, ci sono stadi della depressione che necessitano di
un aiutino farmaceutico ma a mio parere questo trattamento deve
essere di breve durata e accompagnato da una consapevole terapia
psicologica volta a far ragionare il cervello nel modo corretto e a
capire le cause scatenanti la depressione.
Vi lascio con questi interrogativi...
Ma quanti percorsi di studi diversi ci sono per arrivare allo stesso punto? Non sarà controproducente per il paziente? Non aumenterà la confusione?
Vi lascio con questi interrogativi...
Ma quanti percorsi di studi diversi ci sono per arrivare allo stesso punto? Non sarà controproducente per il paziente? Non aumenterà la confusione?
Grazie dell'attenzione...
Pol
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